Andrea Innocenti esprime disappunto e delusione sui provvedimenti di revisione di spesa dello Stato.
Carissimo Segretario Santo Crisafi,
Carissime Amiche e Carissimi Amici,
Scusate se mi prendo un po' del Vostro tempo, ma ho bisogno di esternare il mio disappunto e la mia profonda delusione per "l'insieme" degli interventi posti in essere dal nostro governo.
La "revisione della spesa" dello Stato, come l'avrebbe chiamata Dante Alighieri, ha impegnato l'intera compagine governativa nella scorsa settimana: dibattiti, incontri internazionali, conferenze per poi partorire il "solito "refrain", e cioè colpire duro il pubblico impiego, ridurre i livelli di servizio della scuola, università, ospedali, pronto soccorso, medicinali ecc. ecc. Da una prima lettura dei giornali di oggi mi sono convinto che ancora questi signori "Professori di alta scuola" non hanno compreso un'emerita mazza del nocciolo del problema. Mi si dirà che è forse meglio tagliare questi servizi che aumentare l'IVA da settembre di due punti: a questi dico che hanno ragione. Tuttavia c'è modo e modo di tagliare: il superfluo, o il poco utile, si possono tranquillamente estirpare, ma i servizi sociali fondamentali andrebbero mantenuti ad un livello (almeno) di sicurezza accettabile. E invece qui si ha l'impressione che questi non abbiano mai visto un pronto soccorso, non dico a Napoli, ma a Roma, Firenze, Milano ecc. dove c'è una pressione dell'utenza indicibile e dove i lavoratori non fanno mai mancare l'assistenza necessaria. Che cosa vogliono tagliare?
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